La attuale struttura del Mercato

I confini geografici del mercato all’ingrosso di energia elettrica in Italia non possono, di fatto, estendersi oltre quelli nazionali: la quantità di energia elettrica importabile, limitata dalla scarsa capacità di interconnessione tra Italia ed estero, è una risorsa costantemente congestionata.

Conseguentemente i prezzi esteri, più bassi all’origine, non solo non possono svolgere un benefico ruolo “calmieratore” dei prezzi nazionali ma, anzi, per gli operatori titolari di capacità di trasporto sulle interconnessioni, costituiscono una cospicua fonte di profitto alimentata dal differenziale esistente tra i prezzi esteri di acquisto e i prezzi di vendita all’ingrosso sul mercato italiano.

L’esistenza di ulteriori punti di congestione sui nodi della rete di trasmissione nazionale, creati dalla evoluzione della domanda, da un lato, e dalle strategie dell’offerta, dall’altro, determina una vera separazione tra zone all’interno dello stesso territorio nazionale; separazione che trova una sua misurazione e quantificazione sia in termini di saturazione dei transiti sia in termini di differenziali di prezzo.

In pratica, sul mercato elettrico si crea un particolare processo di formazione dei prezzi di equilibrio che, da un lato, genera prezzi di vendita dell’energia elettrica “zonali”, cioè differenti fra le varie zone di mercato, e, dall’altro, mantiene un unico prezzo di acquisto per la domanda (PUN = Prezzo Unico Nazionale) su tutto il territorio italiano.

Da aprile 2004 in poi le congestioni di rete hanno comportato in media una separazione del mercato in circa tre/quattro zone in cui Nord, MacroSicilia (Sicilia +Calabria) e Sardegna possono definirsi come tre distinti mercati geografici rilevanti mentre le zone Centro Nord, Centro Sud e Sud possono integrarsi in una macro-area geografica di un mercato rilevante a sé stante (Macrosud).

La concentrazione dell’offerta, nonostante una certa pluralità di operatori, raggiunge in tutte le zone livelli che gli indici statistici antitrust identificano come regime di monopolio Enel, che solo nelle zone MacroSicilia e Sardegna “evolve” ad un tendenziale duopolio per la contemporanea presenza, rispettivamente, di EDIPOWER ed ENDESA.

L’indagine congiunta conclusa nel primo trimestre 2005 dalle Autorità dell’Energia e Antitrust, ha inequivocabilmente accertato che l’operatore dominante nei mercati macronord, macrosud, macrosicilia, è ENEL che, in piu’, ha anche interesse ad esercitare il proprio potere di mercato (al fine di incrementare i prezzi), divenendo così il price maker nei vari mercati zonali, in un clima di tacita collusione con gli altri operatori “dominati”.

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