Certificati Bianchi : allarme speculazione - Il testo completo dell'intervento

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CERTIFICATI BIANCHI: IL BUON IMPRENDITORE ASPETTA E LA SPECULAZIONE AVANZA?

   

Dall’inizio dell’anno ad oggi il prezzo dei Certificati Bianchi è aumentato del 30%, passando da circa 107 a oltre 139 Euro e con una forte accelerazione nell’ultimo mese.

Le ragioni sono evidenti e non sorprendono nessuno, tanto meno il Buon Imprenditore che aveva espresso le sue preoccupazioni già a gennaio (QE 28 gennaio): è naturale che in un mercato in cui l’offerta rallenta vistosamente e con prospettive di ulteriori riduzioni i prezzi non possano che correre.

E il rallentamento dell’offerta, nonostante le rassicurazioni del GSE, è innegabile. Per quantificarlo basterebbe analizzare la quantità di PPPM e RVC bloccate da diversi mesi, che a loro volta rendono impossibile la presentazione delle rendicontazioni successive generando un circuito vizioso che aumenterà i suoi effetti negativi in futuro.

Più interessante è provare ad individuare chi viene penalizzato e chi può beneficiare di questa situazione.

Ad essere penalizzato è innanzi tutto il sistema economico che opera nel settore dell’efficienza energetica. Parliamo del complesso della filiera che va dai fornitori di impianti, strumenti e processi ad alta efficienza, alle società di servizi energetici, fino alle aziende industriali utilizzatrici finali del sistemi efficienti. Non è vero che l’aumento dei prezzi li favorisca, perché chi fa investimenti industriali deve avere sempre una visione di lungo periodo e non può farsi condizionare dal piccolo vantaggio immediato; al contrario avrà di fronte a se’ uno scenario molto più incerto e non prevedibile e quindi assumerà un atteggiamento più prudente rallentando le decisioni di investimento.

In secondo luogo viene penalizzata la politica energetica e ambientale del Paese, che vede ridursi drasticamente l’apporto di uno degli strumenti fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti a livello Comunitario e integrati a livello Nazionale. E visto che gli obiettivi sono cogenti, si dovranno cercare in tutta fretta altre strade per raggiungerli, strade molto probabilmente meno efficaci e più costose per il sistema nel suo complesso.

Infine a rimetterci sarà il cittadino consumatore, perché in conclusione, direttamente o indirettamente, i maggiori costi di sistema andranno a ricadere sulla bolletta.

Ancora più semplice è individuare chi potrebbe beneficiare di quanto sta accadendo.

Esistono due condizioni che attirano la speculazione verso un mercato.

La prima è la presenza di un disallineamento tra le caratteristiche dell’offerta e quella della domanda; e qui la domanda è sostanzialmente rigida perché rappresentata dai soggetti obbligati mentre l’offerta è fortemente variabile e imprevedibile perché dipendente dalle libere scelte degli operatori e dal modificarsi nel tempo dei criteri di valutazione dei progetti da parte degli organi competenti.

La seconda è una situazione di forte contrazione della domanda nel breve periodo e di forte incertezza e imprevedibilità per il futuro.

Il realizzarsi contemporaneo di queste due condizioni rappresenta un’attrazione fatale per gli speculatori che vedono un terreno particolarmente fertile per le loro attività e prospettive di guadagni nel brevissimo periodo.

Nessuno ha la certezza che tutto ciò si stia realizzando, ma analizzando i dati nel loro complesso e in maniera libera da pregiudizi o interessi di parte, il sospetto è più che legittimo.

Ancora una volta AICEP attira l’attenzione sulla criticità della situazione e sulla necessità di un chiarimento immediato dello scenario di riferimento basato su due pilastri fondamentali: il ripristino di criteri di valutazione e gestione che permettano una corretta continuità dei progetti già avviati nel rispetto della normativa e dei regolamenti vigenti e, parallelamente, l’urgente definizione delle nuove linee guida di riferimento da applicare ai progetti futuri a valle di un processo di consultazione di tutti i soggetti implicati.

Questi interventi appaiano tanto più necessari ed urgenti anche alla luce di recenti interventi di importanti esponenti del mondo delle istituzioni che insistono sul tema dell’innovazione tecnologica, argomento di grande rilevanza e certamente da favorire, ma con specifiche finalità, obiettivi e strumenti che non possono essere gli stessi di quelli diretti al miglioramento dell’efficienza energetica.

 Giuseppe Pastorino
                                                                                                            Presidente AICEP
                                                                                                 Associazione Italiana Consumatori
                                                                                                           Energia di Processo