L'intervento. Fer e sistema elettrico
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- Creato Martedì, 19 Febbraio 2013 23:27
Dedicato al prossimo Governo che verrà
L'Italia, fortemente influenzata e stimolata dall'Europa, si è data ambiziosi obiettivi di sviluppo delle energie rinnovabili finalizzati a:
· contrastare i cambiamenti climatici correlabili al surriscaldamento del Pianeta;
· produrre energia localizzata, con conseguente riduzione dell'import-export di energia;
· supportare la competitività dell'Industria "Energy Intensive" operante nella UE.
Lo sviluppo delle Fonti Rinnovabili di Energia , però, è oggi motivo di preoccupazione a causa degli ingenti supporti finanziari posti a carico di tutti i consumatori e, in particolare, anche di quelli più sensibili alla perdita di competitività rispetto alle omologhe imprese che competono sullo stesso mercato mondiale ma che producono in altre aree del mondo, non toccate da questi extra-costi tipicamente europei.
Occorre perciò rivedere gli esistenti regimi di regole ed incentivi e limitare gli interventi di sostegno soltanto alle migliori iniziative finalizzate alla più efficiente stabilità delle reti di trasporto dell'energia, evitando perciò di supportare il puro sussidio ed ogni possibile distorsione degli obiettivi.
Pur dovendo accettare e mantenere un regime di aiuti ed esenzioni, la UE deve comunque mettere un tetto invalicabile sull'ammontare totale dei sussidi e procedere con il sostegno di tecnologie efficienti ed efficaci che non comportino la necessità di "vessare" i consumatori industriali con loro costi proibitivi.
Un adeguato meccanismo di supporto delle FER dovrebbe poter soddisfare tutte le seguenti necessità:
· preservare la competitività delle industrie "Energy Intensive";
· se la produzione di elettricità rinnovabile è competitiva, non deve più usufruire di sostegni finanziari tali da compromettere la competitività del sistema elettrico globale: ogni sostegno deve avvenire in un ambito di costi efficienti e in una logica di temporaneità e di degressività economico-finanziaria;
· essere trasparente nell'evidenziare gli extracosti e la loro durata;
· ammettere un regime di "aiuto di Stato" per esentare da ogni onere aggiuntivo tutte le industrie energy intensive fortemente esposte alla competizione internazionale;
· favorire una rapida integrazione delle fonti rinnovabili discontinue in un mercato elettrico in cui la presenza di adeguati sistemi di accumulo e riserva siano in grado di evitare ogni tipo di accesso prioritario e tutte le conseguenti distorsioni;
· associare ad ogni impianto FER in servizio uno o più contratti di riserva e/o di interrompibilità con impianti "alter ego" in grado di modulare in tempo reale il suo carico elettrico per integrare con l'effettivo fabbisogno della rete tutta la produzione elettrica FER istantaneamente disponibile;
· utilizzare tutte le suddette opportunità, - accanto ad ogni altra possibile opzione di gestione economica e volontaria della domanda -, nell'ottica di evitare che l'alto costo marginale delle produzioni FER possa compromettere la media dei prezzi del mercato elettrico;
· assicurare un coordinamento centralizzato che, oltre a garantire la stabilità elettrica e la salvaguardia delle reti elettriche, dia la priorità di dispacciamento alla tecnologia più efficiente tenendo in debito conto anche l'obiettivo di minimizzare le perdite e, di conseguenza, la minor distanza tra centri di produzione e centri di consumo, ottimizzando così il costo totale della fornitura resa "ai morsetti" del consumatore ed evitando sensibili scostamenti rispetto al valore medio del prezzo di mercato.
La principale sfida del prossimo futuro consiste nella innovazione e nella ricerca di un sistema elettrico in grado di accogliere ed integrare stabilmente le FER nel mercato elettrico allo scopo di ridurre la volatilità del prezzo del kWh e, nello stesso tempo , abbattere la necessità di grandi capacità di riserva di potenza, sostituendola con nuovi impianti "flessibili", - tanto nell'accumulo quanto nella generazione - e capaci di sfruttare tecnologie a minor costo e maggiore affidabilità.
*Presidente Aicep